Contrasto – Visto per censura (libro + cd)

 

???? DISPONIBILE IN DISTRO “VISTO PER CENSURA” ????

 

È disponibile in distro “Visto per censura.”, l’ultimo progetto dei Contrasto rappresentato da un libro di 75 pagine e un CD con 25 tracce.

 

Per richiederne una copia potete scrivere a distrotecaforesta@bruttocarattere.org o distrotecaforesta@protonmail.com.

 

Il costo di una copia è di €10 + spese di spedizione.

 

 

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Di seguito una breve descrizione del progetto:

 

“Portare la musica dentro un carcere significa mettere in risonanza e riverberare l’immaginario di chi si trova costretto rinchiuso in un luogo di implosione e di torsione psico-fisica.

 

Approdare a Ventotene e poi a santo Stefano, il primo ergastolo in Italia, non è stato soltanto recuperare memorie collettive ma rilanciare essenzialmente un bisogno di evasione attraverso una nozione liberatoria. Questo in sintesi è “Visto per censura”.

 

Un libro. Una scusa. E quattro accordi. Stralci di esperienze di ieri e di oggi dalle isole di Ventotene/Santo Stefano alla terraferma.

Anche questo progetto attinge da radici lontane, sempreverdi. E da volontà che si ritraducono, giorno dopo giorno, in bisogni concreti condivisi a più mani. In urgenze di prospettiva . La passione riscalda, intensamente. E si rafforza come fuoco che va preservandosi nella stagione più fredda mentre si alimenta crepitante, ceppo dopo ceppo. Così, nei passi tumultuosi dell’approdo in rivolta, vanno a riannodarsi voci, sguardi, catene. Racconti a bassa voce. Memorie e proiezioni di un (saper) fare collettivo. Per poi prendere il largo.

 

Che sia un vecchio chiodo arrugginito a scalfire le mura di un carcere.”

 

Per ulteriori info e se interessati ad organizzare iniziative (musica e parole) prendendo spunto dal libro potete scrivere a max.dallara@libero.it

L’ asfalto sulla pelle – Gennaro Shamano

 

E’ disponibile il libro “L’asfalto sulla pelle” di Gennaro Shamano.

 

L’asfalto sulla pelle

Gennaro Shamano

Edizioni Monte Bove

Collana bianca

352 pag., filorefe

Costo a copia: 10 € + spese di spedizione.

 

 

Per richiederne una copia potete scrivere a distrotecaforesta@bruttocarattere.org o distrotecaforesta@protonmail.com.

 

 

Quello che avete tra le mani non è un libro sulla scena Punk partenopea né sulle okkupazioni degli anni 90, piuttosto si tratta di una storia di vita vissuta per strada, dunque dalla prospettiva della strada, 20 anni di asfalto sulla pelle (1991 – 2011). Le tematiche affrontate in questo contesto sono simili a quelle di tanti giovani, come i rapporti conflittuali con la famiglia, la dipendenza dalla droga, l’alienazione del lavoro, internet come sistema di controllo e così via! L’esplosione delle okkupazioni, la scena Punk e dei RAVE degli anni 90 viene narrata attraverso gli occhi di alcuni adolescenti, che hanno cercato di prendere parte alla storia del loro tempo in maniera costruttiva e/o distruttiva.

Non è un libro di storia, ma un libro nella storia. Un libro di lotta e di musica, di sballo e di rivolta, di sfruttamento e decadenza! In questo senso L’asfalto sulla pelle non è nemmeno un libro di analisi sociologica. Un libro che parla di sociologia ma non un manuale per

psicologi. Lo scrittore infatti, non ha la pretesa di studiarci, e/o catalogarci, bensì cerca di scrutare tra le crepe dell’asfalto le nostre imperfezioni in quanto esseri umani, citando in prima persona il suo stato di dissolutezza, nonché di decadenza. La fine della loro storia, rappresenta in un certo qual modo la caduta di un’epoca, che nel bene e nel male, è diventata passato remoto.

 

Un libro partigiano!

Un romanzo Punk!

Una storia nostra!

 

[Gennaro Shamano: classe ’77 o ’78, non se lo ricorda con precisione! Nato e vissuto per strada! Segni particolari: decrepito, asfalto sulla pelle! Nel tempo ha pubblicato varie fanzine, nessuna degna di nota, roba talmente ripugnante che la copisteria di turno si è rifiutata di stampare! Pertanto, non ci sono prove tangibili dei suoi manoscritti! Ha passato la sua vita a fare il nullafacente, talvolta anche rubando, attualmente vive sotto un ponte in attesa di altra okkupazione!]

 

 

Poesie dialettali di lotta e di protesta – Domenico Salemme

 

Volume pubblicato dalle Edizioni Monte Bove.

 

Per la collana “La Sibilla” è disponibile il libro“Poesie dialettali di lotta e di protesta – scritte dal 1985 al 1989” di Domenico Salemme.

Prefazione e note introduttive a cura di Franco Di Gioia

 

Per richiederne una copia potete scrivere a distrotecaforesta@bruttocarattere.org o distrotecaforesta@protonmail.com.

Il costo di ogni copia è di €5 + spese di spedizione.

 

 

Domenico Salemme non è un poeta professionista – è un proletario e un anarchico calabrese che canta in questi versi concetti semplici, in primo luogo destinati ai suoi paesani di Grisolia (CS): dallo sberleffo verso l’imbroglio elettorale e i suoi protagonisti alla denuncia delle condizioni di miseria in cui lo Stato e il capitale costringono i più poveri, dal dramma dell’emigrazione all’esperienza in carcere. Testi che spesso venivano letti durante i comizi degli anarchici, ciclostilati e distribuiti. Domenico ha deciso di pubblicare queste poesie perché quotidianamente gli vengono richieste. Pur se scritte negli anni ’80 si tratta di poesie del tutto attuali in quanto parlano di problemi che viviamo ancora oggi.

 

“Quantu dispiaceri e divisiuni creja l’’immigraziuni

 

ma da sembri l’’anu vulutu lu Statu e li patruni”.

Liberi dalla civiltà – Enrico Manicardi

 

Liberi dalla civiltà.

 

Enrico Manicardi / Mimesis Edizioni

 

Prezzo di copertina €18 + spese di spedizione.

 

Per richiederne una copia potete scrivere a distrotecaforesta@bruttocarattere.org o distrotecaforesta@protonmail.com.

 

 

È possibile vivere in un mondo senza dominio, senza sfruttamento, senza inquinamento e mercificazione? Per almeno due milioni di anni i nostri antenati primitivi hanno vissuto così, ed è solo con la comparsa dell’agricoltura che l’esistenza ha preso la via di una distruttività sempre più accelerata e dilagante.

 

Infranta l’originaria unione con la Natura abbiamo sottomesso le terre (coltivazione), e poi gli animali (allevamento), e poi le donne (società patriarcale), e poi chiunque altro (schiavitù, lavoro dipendente, massificazione). Oggi siamo diventati gli anonimi ingranaggi della Megamacchina, funzionali unicamente alla sua espansione in ogni angolo del pianeta. Non contano più le persone, le relazioni, la vita genuina e autentica; contano solo i congegni elettronici, l’efficienza produttiva, la competizione, l’addestramento, la manipolazione. È la crisi del nostro mondo: un mondo sempre più artificiale e tossico nel quale uomini e donne repressi negli impulsi vitali, distanziati dalla capacità di fare da soli e resi dipendenti dai rimedi della tecno-industria, sopravvivono drogati dai diversivi senza più alcuna gioia di vivere. Non sorridiamo più, non ci illuminiamo più, siamo ogni giorno più tristi, delusi, spaventati, avvelenati, stressati, oberati.

 

Con uno stile semplice che appassiona il lettore, il libro di Manicardi analizza i mali del nostro tempo fin dalla loro genesi. La responsabilità della crisi che ci sta divorando non è in questo o in quell’altro modello economico, tecnologico o culturale, bensì nell’Economia, nella Tecnologia, nella Cultura in quanto tali. È nell’ideologia della Paura che ci tiene intimoriti a terra. È nella mentalità del Dominio che pregiudica ogni relazione. Insomma, il problema è la Civiltà. Attraverso il peso opprimente delle sue categorie, dei suoi valori, dei suoi processi pervasivi che invadono la vita di tutti, la civilizzazione ci addomestica allontanandoci dalle nostre sensibilità e dal mondo vivente.

 

Prima che sia troppo tardi dobbiamo cambiare radicalmente il nostro modo di pensare, di sentire, di agire: opporci al dilagare di quel decorso devitalizzato che ci sta annullando e rimetterci in contatto diretto con la natura selvatica che vive dentro e fuori di noi. L’appello di Manicardi è chiarissimo: per darci ancora una possibilità di andare avanti dobbiamo cominciare a guardare indietro. Ma non per celebrare il nostro passato meno prossimo come fosse un culto. Per ritornare a noi stessi, riportando la vita nelle nostre mani e sviluppando quella coscienza eco-centrica che fu dei primordi in luogo di quella ego-centrica che ci sta trascinando alla deriva.

Mio caro padrone domani ti sparo.

 

Per la collana Tascabili clandestini è disponibile il libretto Mio caro padrone domani ti sparo – Cent’anni di odio di classe

 

 

Edizioni Monte Bove.

 

 

Il costo di ogni copia è di 5€ + spese di spedizione.

 

 

Per richiederne una copia potete scrivere a distrotecaforesta@bruttocarattere.org o distrotecaforesta@protonmail.com.

 

 

 

Da Ravachol alla Federazione Anarchica Informale, da van der Lubbe a Mario Galesi, passando per Errico Malatesta e Belgrado Pedrini. I sacri maestri della dottrina, di ogni dottrina, rimarranno inorriditi. Questo libello non ha e non potrebbe pretendere di avere alcuna coerenza ideologica. Queste pagine raccolgono sei scritti di provocazione, di “fomento”, di rabbia rivoluzionaria. Gli scritti sono recuperati da una semina storica ultracentenaria delle classi sfruttate, introdotti da una breve presentazione critica. Mancano, volutamente, tutti gli anni ‘70 e ‘80 del secolo scorso – troppo scontati e al tempo stesso troppo complessi per gli scopi freschi e spontanei di questa raccolta.

 

«Io sono solo un operaio senza istruzione, ma poiché ho vissuto l’esistenza dei miserabili, sento meglio di un ricco borghese l’iniquità delle leggi» – Ravachol

RETE, OPPIO DEI POPOLI. Internet, social media, tecno-cultura: la morsa digitale della civiltà

*** DISPONIBILE IN DISTRO ***

 

RETE, OPPIO DEI POPOLI. Internet, social media, tecno-cultura: la morsa digitale della civiltà 

 

Enrico Manicardi / Mimesis Edizioni, 2020

 

 

Prezzo 19,00 € + spese di spedizione.

 

Per richiederne una copia potete scrivere a distrotecaforesta@bruttocarattere.org o distrotecaforesta@protonmail.com .

 

Tutti oggi celebrano la vita online. Fruitori disinteressati, entusiasti sostenitori, ma anche critici e alternativi, non hanno dubbi: la tecno-cultura, di cui Internet e i Social Media costituiscono il suggello più moderno, è una manna. Eppure, a trent’anni dall’invenzione del Web, è sempre più chiaro che la promessa di un mondo trasformato in un villaggio globale di persone libere e sapienti è stata solo l’ennesima esca. Quel che la Rete ha portato nella nostra vita non ha nulla a che fare con ciò che gli illusionisti della Silicon Valley (e i loro missionari disseminati ovunque) hanno promesso e continuano a spacciare: mentre si regge sulla sistematica distruzione del Pianeta e sullo sfruttamento schiavistico di popolazioni intere, la società digitale sta compromettendo gli ultimi residui di socialità e di autonomia individuale, rendendo ogni soggetto un utente indifferenziato sempre più isolato, omologato, dipendente dal tecno-mondo. Allo stesso tempo, rinchiude tutti in un claustrofobico universo di sintesi totalmente programmato, mercificato, iper-sorvegliato.

 

Enrico Manicardi prosegue qui la sua analisi critica della modernità. La società dell’interconnessione non è una “rivoluzione”: è solo l’ultima fase di quella millenaria guerra alla Natura che abbiamo chiamato civiltà.

ZeroCalcare – Lontano dagli occhi Lontano dal cuore. Chiacchierare e disegnetti sulle carceri italiane nella pandemia 2020

*** Al momento terminate ***

ZeroCalcare – Lontano dagli occhi Lontano dal cuore. Chiacchierare e disegnetti sulle carceri italiane nella pandemia 2020.

(Torino – Roma / 7 marzo 2021)

Fumetto / pp 30 / Prezzo € 5 + spedizione Benefit detenuti

 

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La fine dell’inverno del 2020 sarà ricordata come l’inizio della pandemia da Covid-19.

Ennesimo frutto avvelenato di un sistema di produzione capitalista che ancora una volta mostra il suo vero volto, disumano ed alienante.

I governi cercano di correre ai ripari, in Italia si impongono isolamento e diminuzione dei contatti. All’ interno delle carceri montano incertezza e paure. Questa sembra una maledizione troppo grossa, sommata a tutte le altre già da sopportare. Le raccomandazioni sul distanziamento sociale appaiono subito battute di cattivo gusto. In più vengono bloccati i colloqui. I detenuti rispondono con l’unico strumento che hanno per far sentire rabbia e frustrazione:le rivolte. Dal 7 marzo , in vari penitenziari, salgono sui tetti, incendiano, distruggono, in alcuni casi scappano. La risposta dello stato non si fa attendere, sarà cieca, brutale e durerà mesi.

Quattordici morti e decine di processi.

Le tavole di questo fumetto raccontano gli eventi del carcere romano di Rebibbia, simili a quelli delle altre strutture. Lo riproponiamo per raccogliere fondi a favore di chi da anni combatte e si impegna per sostenere chi si trova ad affrontare la galera. Il ricavato della vendita sarà destinato alle casse di solidarietà che cercano di rompere l’isolamento in cui i/le detenuti/e si trovano.

La loro lotta sta lì a mostrarci che non sempre “lontano dagli occhi” vuol dire “lontano dal cuore”.

Anarchici di Bialystok 1903-1908

*** FINALMENTE DISPONIBILE IN DISTRO ***

 

Anarchici di Bialystok 1903-1908

 

Edizioni Bandiera Nera

 

Prezzo € 10 + spese di spedizione

Se interessati potete scrivere alla mail distrotecaforesta@protonmail.com o distrotecaforesta@bruttocarattere.org

 

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Questo prezioso libretto, ricco di brevi biografie, fa rivivere immagini ingiallite, corrose dal tempo, appartenenti ad un passato fatto di azioni esemplari, espropri, individualismo e comunismo anarchico fusi assieme in un miscuglio di violenza rivoluzionaria, rabbia, vendetta sociale, propaganda col fatto. Giovani anarchici che si gettarono armi in pugno nella mischia proletaria di una Bialystok dei primi del Novecento, sotto l’amministrazione dell’impero russo.

Nel 1905 l’impero vedrà per mano dei Socialisti Rivoluzionari, del Bund e dell’anarchismo i primi fermenti rivoluzionari che condurranno, dodici anni dopo, alla rivoluzione dei Soviet e poi al tradimento del partito bolscevico. Quella generazione di anarchiche ed anarchici russo-polacchi, spesso di origine ebraica, in pochi anni brucerà la propria vita in un’intensa fiammata…

 

La loro propaganda col fatto rischiò di trasformare non solo il volto dell’anarchismo, ma anche del socialismo in Polonia e nel resto dell’ impero russo.